Gestione contenuti del sito web: rimuovi, consolida o elimina

Gennaro Mancini
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Gennaro ManciniWebinar del 21/05/2025

Copywriter, a volte devi cancellare quello che hai scritto!

Ogni nuova pagina, aggiornamento e modifica influiscono sull’organizzazione complessiva del tuo sito. Questo può trasformarsi in un problema: contenuti obsoleti, articoli ridondanti, vecchie offerte e pagine poco performanti si accumulano, sottraendo visibilità alle risorse più rilevanti.

Impara insieme a Gennaro Mancini, Responsabile della Comunicazione di SEOZoom, come il content pruning ti permette di mantenere il sito agile, efficiente e competitivo nei motori di ricerca.

Argomenti del webinar:

  • esempi pratici per capire se un contenuto va aggiornato
  • analisi preventive con Search Console e SEOZoom
  • gestione su WordPress: redirect, scansioni
  • come monitorare l’efficacia dell’attività
Content Pruning: aumenta il traffico eliminando i contenuti

Domande e considerazioni trattate

  • 48:00Come gestire i vecchi eventi brand in un azienda? Per esempio partecipazioni a eventi passati.
  • 51:50Hai consigli specifici per un magazine online da più di 10 anni?
  • 52:15Quanto è importante lavorare su Meta Tag e Tag Heading?
  • 53:20La differenza tra codice 404 e 410?
  • 54:20Come gestire vecchie notizie su leggi e decreti?
  • 57:00Come gestire le categorie con pochi articoli su un sito?
  • 58:44In magazine molto grandi, per contenuti legati a trend passati, come gestirli?

Gestione contenuti del sito web: rimuovi, consolida o elimina

Pensa al tuo sito come a un albero da frutto. Se lasci troppi rami secchi, quelli ancora vitali faticano a crescere. Lo stesso succede con le pagine obsolete: sprecano crawl-budget, confondono Google e deludono i lettori.

Non è solo buon senso: con lo Spam Update di marzo-aprile 2024 Big G ha dichiarato guerra ai contenuti «inutili, ripetitivi o scritti solo per l’algoritmo», promettendo il 45 % in meno di pagine di bassa qualità in SERP. In breve, meno zavorra hai in archivio, più possibilità hai di far brillare i contenuti che contano davvero.

Qual è il momento giusto per fare la potatura SEO?

Molti aspettano un crollo di traffico per correre ai ripari, ma la potatura dovrebbe diventare una sana abitudine: dopo un core update, prima di lanciare una nuova strategia editoriale e, idealmente, ogni sei mesi. In questo modo non ti ritrovi con un magazzino disordinato e puoi giocare d’anticipo sulla concorrenza.

Aggiorna, consolida o elimina: non esiste la quarta via

A ricordarcelo è John Mueller: di fronte a un contenuto debole hai solo due strade, migliorarlo o rimuoverlo. In realtà sul campo le opzioni operative diventano tre:

  • Aggiornare un articolo ancora utile ma datato, rinfrescandone dati e intenti di ricerca.

  • Fondere più pezzi simili in una guida unica, con redirect 301 dalle vecchie URL per non disperdere link equity.

  • Cancellare ciò che non serve più, usando un 410 se la pagina è davvero morta o un 301 verso qualcosa di correlato se vuoi recuperare l’autorevolezza.

Decidere con i dati, non con l’istinto

Il content pruning non è un «massacro editoriale» ma un lavoro di chirurgia basato sui numeri.

Google Search Console mostra impression e cannibalizzazioni; Google Analytics (o GA4) racconta il comportamento reale degli utenti; SEOZoom fotografa la visibilità storica e i gap di keyword; Screaming Frog scova thin content e status code ballerini; Ahrefs o Majestic difendono i backlink da tagli involontari. Solo dopo aver messo insieme queste tessere puoi capire se un articolo merita il bisturi o la ghigliottina.

Un flusso di lavoro per la gestione dei contenuti

Si parte dall’inventario completo delle URL, si affiancano le metriche di traffico, ranking e link, poi si assegna a ogni pagina un’etichetta: tenere così com’è, rinfrescare, fondere, rimuovere.

Una volta presa la decisione, si agisce: si riscrivono title e paragrafi, si uniscono i pezzi in un’unica risorsa, si impostano i redirect e si ripuliscono i link interni. Infine si controlla che tutto funzioni (sitemap inclusa) e, a distanza di qualche settimana, si rilegge il responso di GSC per misurare l’impatto.

Quando «aggiorna» è la scelta giusta

Un evergreen in calo di visite spesso ha bisogno di cure, non di funerali. Rileggi l’intento di ricerca attuale, inserisci dati del 2025, aggiungi esempi freschi e multimedia. Mantieni lo stesso slug: Google apprezza la storicità delle URL e, se vede che il contenuto si rinnova, tende a premiarlo.

Fusione senza traumi: l’esempio di Gennaro Mancini

Durante la lezione abbiamo visto un caso lampante: cinque post simili, tutti poco performanti, sono stati fusi in un’unica guida, con redirect 301 dalle vecchie pagine. Dopo il “frullato”, SEOZoom e Search Console hanno mostrato segnali di ripresa, con keyword più stabili e traffico in crescita.

Il segreto è scegliere la URL migliore come “capofila”, spostare lì i passaggi più forti degli altri articoli e assicurarsi che i redirect funzionino al primo colpo.

Eliminare, senza fare danni, e aumentare il traffico

Quando un contenuto è irrimediabilmente obsoleto, privo di link e di visite, la soluzione più rapida è il codice 410. Se però esistono backlink di valore, conviene reindirizzare su un pezzo affine per non sprecare authority. Prima di premere “delete” controlla che non restino link interni attivi: altrimenti trasformi il sito in un campo minato di 404.

Misura, impara, ripeti

Il content pruning resta un lavoro in progress: dopo 4-6 settimane controlla impression, click e tempo medio sulla pagina. Se le curve salgono, hai potuto nutrire i rami buoni. Se qualcosa non va, rivedi redirect, link interni e magari analizza di nuovo il search intent.

Un po’ come in giardino: la potatura annuale mantiene l’albero in forma, ma servono potature di mantenimento in corso d’opera.

Meno zavorra, più risultati

Gestire i contenuti non significa soltanto pubblicare cose nuove: a volte cancellare è un atto ancora più creativo. Valorizzi ciò che conta, faciliti la vita ai motori di ricerca e, soprattutto, offri ai lettori un’esperienza più nitida. Come ripete Mancini nelle sue slide, «cancellare può essere più importante di scrivere» .

Programma quindi la tua prossima potatura: il tuo sito (e Google) ti ringrazieranno.

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