Carrello abbandonato: recuperalo con WhatsApp

Alessandra Gallucci
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Alessandra GallucciWebinar del 16/07/2025

Aumenta il tasso di conversione e ottimizza le vendite.

L’80% degli acquirenti online non completa gli acquisti, lasciando prodotti nel carrello senza finalizzare l’ordine. Come trasformare opportunità perse in vendite con un canale che garantisce il 98% di apertura dei messaggi?

La risposta è WhatsApp! Con Alessandra Gallucci, WhatsApp Marketing Expert, scoprirai come sfruttarlo al meglio per riconquistare i clienti, aumentare il tasso di conversione e ottimizzare le vendite.

Cosa imparerai

  • Perché WhatsApp è il canale più efficace per il recupero dei carrelli abbandonati
  • La gestione delle liste di contatti su WhatsApp
  • Messaggi persuasivi e strategie di follow-up
  • WhatsApp Automation: come migliorare l’efficacia delle campagne
  • Casi studio di aziende che hanno aumentato le vendite con WhatsApp
Carrello abbandonato: recuperalo con WhatsApp

Domande e considerazioni trattate

  • 43:16Per chi non è registrato al sito, cosa possiamo fare?
  • 44:57È necessario creare il catalogo prodotti su Meta?
  • 45:55Dove vedere la valutazione del proprio account?
  • 46:50C'è qualche tool in particolare che suggerisci come provider?
  • 49:20È importante gestire le policy GDPR
  • 50:30Un libro per approfondire?
  • 51:08Come fare acquisizione op in consapevole?

Recupera i carrelli con WhatsApp e aumenta le conversioni

Ogni carrello abbandonato è un’opportunità persa. Ma cosa succede se invece di inseguire continuamente nuovi clienti, imparassimo a recuperare quelli che ci hanno già trovato, scelto, quasi acquistato… ma poi hanno lasciato? È qui che entra in gioco WhatsApp, non come semplice canale di supporto, ma come vero e proprio strumento di marketing conversazionale.

Nella lezione tenuta da Alessandra Gallucci per la SEOZoom Academy, abbiamo visto nel dettaglio come sfruttare WhatsApp Business Platform per recuperare carrelli abbandonati e aumentare le vendite, con una strategia fondata su automazioni intelligenti, segmentazione e rispetto della relazione con l’utente.

Perché WhatsApp funziona meglio dell’email

WhatsApp è l’app di messaggistica più usata al mondo: 35 milioni di italiani la usano ogni giorno. Il tasso di apertura dei messaggi su WhatsApp sfiora il 98%, e il 95% dei messaggi viene letto entro 3 minuti. Al contrario, le email dedicate al recupero carrelli hanno un tasso medio di conversione che si aggira tra il 10% e il 15%. Con WhatsApp, si può arrivare fino al 40%.

Ma attenzione: non è solo una questione di canale. È la dinamica della comunicazione che cambia. WhatsApp è percepito come uno spazio privato, diretto, familiare. E proprio per questo, ogni messaggio deve essere sentito come un “uno a uno”, anche se fa parte di un’automazione.

Come funziona il recupero carrello con WhatsApp

L’obiettivo è contattare l’utente entro 15-30 minuti dall’abbandono del carrello con un messaggio tempestivo, personalizzato, coerente con il tono di voce del brand e adatto al linguaggio di WhatsApp. A seconda dei motivi dell’abbandono – costi imprevisti, mancanza di fiducia, checkout complesso – si può intervenire con:

  • promozioni mirate o sconti temporanei, per superare barriere economiche;

  • assistenza in tempo reale, per aiutare l’utente a concludere l’ordine;

  • reminder empatici, per riattivare l’interesse;

  • contenuti multimediali (immagini, caroselli, messaggi vocali), per rafforzare il messaggio.

Tutto questo con il supporto di chatbot addestrati sul catalogo, capaci di rispondere H24 e di passare la conversazione a un operatore umano quando necessario.

I risultati? Parlano chiaro

Nel caso studio presentato da Alessandra, un e-commerce del settore beauty ha ottenuto in sei mesi:

  • -42% tasso di carrelli abbandonati;

  • +28% tasso di conversione medio nei flussi di recupero;

  • +34% clienti ritornati per un secondo acquisto;

  • 40% tasso medio di risposta su WhatsApp ai reminder.

Questo grazie a una strategia basata su analisi del database, segmentazione avanzata (clienti nuovi, abituali, altospendenti), automazioni personalizzate e uso intelligente di chatbot conversazionali.

Consenso, segmentazione, rispetto: le 3 regole d’oro

  1. Consenso esplicito: per usare WhatsApp a fini marketing, l’utente deve aver accettato in modo consapevole (opt-in) di ricevere comunicazioni. Si può incentivare l’iscrizione come si fa con le newsletter, offrendo sconti o anteprime.

  2. Segmentazione intelligente: storico acquisti, categorie preferite, geolocalizzazione, livello di attività: ogni dato è utile per inviare messaggi pertinenti, utili e non invasivi.

  3. Rispetto del canale e del cliente: WhatsApp è uno spazio privato. Invii eccessivi, generici o fuori contesto aumentano il rischio di blocco da parte dell’utente… e di penalizzazione da parte di Meta, che assegna un punteggio di qualità a ogni account.

Non solo recupero: WhatsApp come canale completo

Oltre al carrello abbandonato, WhatsApp può essere usato per:

  • gestire customer care 24/7;

  • inviare notifiche post-acquisto e aggiornamenti di spedizione;

  • proporre upsell o notificare il ritorno in stock di un prodotto;

  • chiedere recensioni personalizzate;

  • fidelizzare e riattivare clienti dormienti.

WhatsApp è un ecosistema conversazionale. Può aumentare le conversioni, migliorare la relazione con il cliente e ridurre i costi pubblicitari… ma solo se lo si utilizza in modo consapevole, strategico e integrato.

Come ha ricordato Alessandra Gallucci: “Non basta aprire un canale WhatsApp. Bisogna disegnare un flusso su misura, che parta dal cliente e torni al cliente. Con rispetto, intelligenza e una buona dose di umanità.”

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